Egan Jennifer - 1995 - La figlia dei fiori by Egan Jennifer

Egan Jennifer - 1995 - La figlia dei fiori by Egan Jennifer

autore:Egan Jennifer [Egan Jennifer]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852092428
Google: hEuCDwAAQBAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-01-28T22:00:00+00:00


14

Non era il vecchio furgone pickup di Wolf, ma uno molto simile; dall’impianto stereo della Bug arancione decappottabile la voce rauca di Janis Joplin si espandeva nell’aria. Wolf guidava come Phoebe ricordava, languidamente sprofondato nel sedile, dando piccoli colpetti al volante con una mano sola, come se stesse regolando la direzione dell’aria di una ventola.

Erano diretti verso sud, ai castelli di re Ludwig. Wolf aveva organizzato un meticoloso programma turistico, il che costituiva un cambiamento rispetto ai vecchi tempi. Phoebe lo ricordava mentre ammassava indiscriminatamente gente nel retro del suo furgone, per poi lanciarsi verso le colline senza una direzione precisa, sollevando nuvole di polvere.

Phoebe si sentiva rinata. Era rimasta a lungo nell’acqua bollente del bagno. Infine aveva aperto il flacone di Chanel n° 5 che si era trascinata dietro per tutto il viaggio e ne aveva usato una dose forse leggermente generosa. Era strano pensare quanto lontani sembrassero i momenti brutti che aveva passato. Solo il giorno prima Phoebe non aveva avuto il coraggio di rivelare a Wolf i propri guai e ora pensava di poterli dimenticare. Si chiedeva chi fosse la ragazza solitaria delle ultime settimane e provava persino pena per lei. Ora era tutto diverso.

La periferia di Monaco scomparve lasciando spazio alla campagna, con i greggi di pecore sulle colline, le chiese, i granai e le case dipinte a brillanti colori pastello.

«Summertime time time time…» cantava Janis, la voce spezzata simile a una tela da imballaggio che si lacerava lentamente.

Phoebe guardò Wolf. Teneva gli occhi stretti per ripararsi dal sole. Sembrava pensieroso, come se stesse rimuginando su qualcosa.

«Pensi ancora molto a Faith?» gli chiese.

Ci fu una pausa. «Cerco di non farlo.»

«Come mai?»

Wolf la guardò come se la domanda fosse assurda.

«Perché ti rende triste?»

«Sì. E diffido della tristezza» le rispose lentamente.

Phoebe avvertì la sua riluttanza a parlare del passato e cercò di soffocare il suo desiderio di spingerlo a farlo. Non ci riuscì. «Ti ricordi del Circo Invisibile?» gli domandò.

«Certo.»

«Sapresti dirmi che cos’era? L’ho cercato nei libri, ma non è citato da nessuna parte.»

Wolf sorrise. «È buffo che non ci sia.»

Era successo nella chiesa metodista Glide di Tenderloin. Era stato l’evento di una sera, creato dai Diggers, che non avevano organizzato alcuna pubblicità per promuoverlo e volevano che fosse destinato solo alla “gente giusta”. Avevano trasformato il posto in una sala giochi, piena di angoli particolari, di luci colorate e rutilanti, di brocche riempite di acido. Il fatto che si trattasse di una chiesa rendeva tutto ancora più insolito. L’idea era di fare sì che ognuno potesse vivere in una volta sola tutte le sue fantasie più sfrenate. Nel frattempo i “reporter” prendevano nota di tutto ciò che capitava e Richard Brautigan – proprio Richard Brautigan in persona – aveva scritto il resoconto della serata in un bollettino e ne aveva ciclostilato centinaia di copie passate di mano in mano. In questo modo, la gente non solo poteva fare le cose più strane ma, prima ancora di aver finito di farle, ne leggeva il resoconto.

«Sembra un sogno» disse Phoebe.



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